SAFEGUARDING
Allo Sports Center Verona, la sicurezza e il benessere dei nostri membri sono valori fondamentali che guidano ogni nostra attività. Crediamo fermamente che ogni atleta, a prescindere dall’età, dal livello di esperienza o dagli obiettivi personali, meriti di allenarsi e crescere in un ambiente che lo faccia sentire accolto, protetto e valorizzato.
Per questo, abbiamo sviluppato un approccio strutturato al Safeguarding, un insieme di misure e iniziative concrete volte a prevenire ogni forma di abuso, negligenza o discriminazione. Il nostro impegno si traduce in politiche chiare, formazione costante del nostro staff e procedure rigorose per identificare e affrontare ogni situazione di rischio. Il risultato è uno spazio dove sport e benessere possono prosperare, liberi da qualsiasi preoccupazione.
MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA
Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dalla SPORTS CENTER VERONA S.R.L. SSD (di seguito, la SSD), come previsto dal comma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 e utilizzando i Principi Fondamentali emanati dal Coni e le linee guida pubblicate dalla Federazione Italiana Nuoto (F.I.N.), dalla Federazione Italiana Tennis e Padel (F.I.T.P.) dall’Ente di Promozione Sportiva CSAIN.
Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività della SSD, indipendente dalla disciplina sportiva praticata. Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI, le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del C.O.N.I. e le raccomandazioni dell’Osservatorio Permanente del CONI per le Politiche di Safeguarding.
L’obiettivo del presente modello è quello di di promuovere una cultura e un ambiente inclusivo che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, in particolare minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità, tutelando al contempo l’integrità fisica e morale di tutti i tesserati.
Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva deve essere pubblicato sulla homepage del sito dell’Associazione, affisso nella sede della medesima nonché comunicato al Safeguarding Office di F.I.N. – F.I.T.P. – CSAIN, insieme alla nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato direttamente dalla SSD.
Diritti e doveri
A tutti i tesserati e le tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali:
- a un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo;
- alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;
- a che la salute e il benessere psico-fisico siano garantiti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.
Coloro che prendono parte a qualsiasi titolo e in qualsiasi funzione e/o ruolo all’attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono tenuti a rispettare tutte le disposizioni e le prescrizioni a tutela degli indicati diritti dei tesserati e delle tesserate.
I tecnici, i dirigenti, e tutti gli altri tesserati e tesserate sono tenuti a conoscere il presente modello, il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e il Regolamento per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie adottato dal
PREVENZIONE E GESTIONE DEI RISCHI
Comportamenti rilevanti
Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:
- l’abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
- l’abuso fisico: qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l’integrità psicofisica del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloranti. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche di doping;
- la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
- l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
- la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
- l’incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
- l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;
- il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima);
- i comportamenti discriminatori; qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status socio economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog.
Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni
La SSD nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi.
Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, dovrà essere soggetto autonomo e possibilmente indipendente dalle cariche sociali e da rapporti con gli allenatori e i tecnici, verrà selezionato tra i soggetti con abbiano esperienza nel settore, competenze comunicative e capacità di gestione delle situazioni delicate. Dovrà essere opportunamente formato e partecipare ai seminari informativi organizzati dagli affilianti.
Prima della nomina andrà acquisito il certificato del casellario giudiziale. Non può essere, infatti, designato come responsabile chi ha subito una condanna penale anche non definitiva per reati non colposi.
In ogni caso, il Responsabile Safeguarding all’interno della SSD svolge funzioni di vigilanza circa l’adozione e l’aggiornamento dei modelli e dei codici di condotta, nonché di collettore di eventuali segnalazioni di condotte rilevanti ai fini delle politiche di safeguarding, potendo svolgere anche funzioni ispettive.
Il Responsabile safeguarding sarà tenuto a sensibilizzazione i membri della SSD sulle questioni di safeguarding e sarà tenuto a collaborare con le autorità competenti.
Il Responsabile safeguarding dovrà definire e pubblicizzare i canali di comunicazione chiari per i membri dell’associazione sportiva per segnalare casi di abuso o maltrattamento e stabilire le procedure per la registrazione e la gestione delle segnalazioni ricevute.
Il Responsabile safeguarding dovrà garantire la confidenzialità e la riservatezza delle informazioni riguardanti casi di abuso o maltrattamento essendo tenuto a trattare le informazioni sensibili in modo riservato e nel rispetto della privacy delle persone coinvolte.
La SSD potrà sospendere o rimuovere il Responsabile safeguarding in caso di mancata conformità ai requisiti o di violazione delle politiche dell’associazione relative alla protezione dei minori.
Uso degli spazi della SSD
Deve essere sempre garantito l’accesso ai locali e agli spazi in gestione o in uso alla SSD durante gli allenamenti e le sessioni prova di tesserati e tesserate minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete ovvero a loro delegati. Presso le strutture in gestione o in uso alla SSD devono essere predisposte tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio.
Durante le sessioni di allenamento o di prova è consentito l’accesso agli spogliatoi esclusivamente agli atleti e alle atlete della SSD ed ai tesserati.
Durante le sessioni di allenamento o di prova non è consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e, comunque, solo per eventuale assistenza a tesserati e tesserate sotto gli 8 anni di età o con disabilità motoria o intellettivo/relazionale.
In caso di necessità, fermo restando la tempestiva richiesta di intervento al servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l’accesso all’infermeria è consentito al medico sociale o, in caso di manifestazione sportiva, al medico di gara o, in loro assenza, a un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure strettamente necessarie al primo soccorso nei confronti della persona offesa. La porta dovrà rimanere aperta e, se possibile, dovrà essere presente almeno un’altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, eccetera).
Trasferte
In caso di trasferte che prevedano un pernottamento, agli atleti dovranno essere riservate camere, eventualmente in condivisione con atleti dello stesso genere, diverse da quelle in cui alloggeranno i tecnici, i dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore. Durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atleti accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire l’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.
Inclusività
La SSD garantisce a tutti i propri tesserati e ai tesserati di altre associazioni e società sportive dilettantistiche pari diritti e opportunità, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva.
La SSD si impegna, anche tramite accordi, convenzioni e collaborazioni con altre associazioni o società sportive dilettantistiche, a garantire il diritto allo sport agli atleti con disabilità fisica o intellettivo-relazionale, integrando suddetti atleti, anche tesserati per altre associazioni o società sportive dilettantistiche, nel gruppo di atleti tesserati per la SSD loro coetanei.
La SSD si impegna a garantire il diritto allo sport anche agli atleti svantaggiati dal punto di vista economico o famigliare, favorendo la partecipazione di suddetti atleti alle attività della SSD anche mediante sconti delle quote di tesseramento e/o mediante accordi, convenzioni e collaborazioni con enti del terzo settore operanti sul territorio e nei comuni limitrofi.
CONTRASTO DEI COMPORTAMENTI LESIVI E GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI
Segnalazione dei comportamenti lesivi
In caso di presunti comportamenti lesivi, da parte di tesserati o di persone terze, nei confronti di altri tesserati, soprattutto se minorenni, deve essere tempestivamente segnalato al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni nominato dalla SSD tramite comunicazione a voce o via posta elettronica all’indirizzo email safeguarding@sportscentervr.it La password di accesso a tale indirizzo email sarà in possesso esclusivamente del Responsabile.
In caso dei suddetti comportamenti lesivi, se necessario, deve essere inviata segnalazione al Safeguarding Office delle Federazioni ed Enti affilianti per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie all’indirizzo email:
- FIN: safeguarding@federnuoto.it
- FITP: ufficio.tutela@fitp.it
- CSAIN: safeguarding@csain.it
In caso di gravi comportamenti lesivi la SSD deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze dell’ordine.
La SSD deve garantire l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:
- presentato una denuncia o una segnalazione;
- manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
- assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;
- reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
- intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche di safeguarding.
Sistema disciplinare e meccanismi sanzionatori
A titolo esemplificativo e non esaustivo, i comportamenti sanzionabili possono essere ricondotti a:
- mancata attuazione colposa delle misure indicate nel Modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione);
- violazione dolosa delle misure indicate nel presente modello e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione), tale da compromettere il rapporto di fiducia tra l’autore e La SSD in quanto preordinata in modo univoco a commettere un reato;
- violazione delle misure poste a tutela del segnalante;
- effettuazione con dolo o colpa grave di segnalazioni che si rivelano infondate;
- violazione degli obblighi di informazione nei confronti dell’Associazione/Società;
- violazione delle disposizioni concernenti le attività di informazione, formazione e diffusione nei confronti dei destinatari del presente modello;
- atti di ritorsione o discriminatori, diretti o indiretti, nei confronti del segnalante per motivi collegati, direttamente o indirettamente, alla segnalazione;
- mancata applicazione del presente sistema disciplinare.
Le sanzioni comminabili sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l’autore della violazione e la SSD, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa e del ruolo e responsabilità dell’autore. Le sanzioni comminabili sono diversificate tenuto conto del grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o dell’intenzionalità del comportamento relativo all’azione/omissione, tenuto altresì conto dell’eventuale recidiva, nonché dell’attività lavorativa svolta dall’interessato e della relativa posizione funzionale, gravità del pericolo creato, entità del danno eventualmente creato, presenza di circostanze aggravanti o attenuanti, eventuale condivisione di responsabilità con altri soggetti che abbiano concorso nel determinare l’infrazione, unitamente a tutte le altre particolari circostanze che possono aver caratterizzato il fatto.
Il presente sistema sanzionatorio deve essere portato a conoscenza di tutti i Destinatari del Modello attraverso i mezzi ritenuti più idonei dalla SSD.
Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti
I comportamenti tenuti dai collaboratori retribuiti in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confronti della SSD, e della documentazione che ne costituisce parte integrante (es. Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione) sono definiti illeciti disciplinari.
Nei confronti dei collaboratori retribuiti, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:
- richiamo verbale per mancanze lievi;
- ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;
- risoluzione del contratto e, in caso di collaboratore tesserato, radiazione dello stesso. Ai fini del precedente punto:
- incorre nel provvedimento disciplinare del richiamo verbale per le mancanze lievi il collaboratore che violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività sensibili, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione non abbia rilevanza esterna;
- incorre nel provvedimento disciplinare dell’ammonizione scritta il collaboratore che risulti recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile il richiamo verbale e/o violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o adotti, nello svolgimento di attività nelle aree a rischio, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione abbia rilevanza esterna;
- incorre nel provvedimento disciplinare della risoluzione del contratto il collaboratore che eluda fraudolentemente le prescrizioni del presente modello attraverso un comportamento inequivocabilmente diretto alla commissione di uno dei reati ricompreso fra quelli previsti agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quater.1, 600-quinques, 604-bis, 604-ter, 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinques, 609-octies, 609-undecies del codice penale , ovvero che abbiano violato i divieti di cui al Capo II del Titolo I, Libro III del D.Lgs. 11/04/2006, n. 198, ovvero siano stati condannati in via definitiva per i reati di cui agli articoli 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quater.1, 600-quinques, 604-bis, 604-ter, 609-bis, 609-ter, 609-quater, 609-quinques, 609-octies, 609-undecies del codice penale e/o violi il sistema di controllo interno attraverso la sottrazione, la distruzione o l’alterazione di documentazione ovvero impedendo il controllo o l’accesso alle informazioni e alla documentazione agli organi preposti, incluso il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni in modo da impedire la trasparenza e verificabilità delle stesse.
Sanzioni nei confronti dei volontari
Nei confronti dei volontari della SSD, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:
- richiamo verbale per mancanze lievi;
- ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;
- rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario tesserato della SSD, radiazione dello stesso. Ai fini del precedente punto si rimanda al punto 3 della sezione “Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti”.
Obblighi informativi e altre misure
La SSD è tenuta a pubblicare il presente modello e il nominativo del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni presso la sua sede e le strutture che ha in gestione o in uso, nonché sulla homepage del sito istituzionale.
Al momento dell’adozione del presente modello e in occasione di ogni sua modifica, l’Associazione deve darne comunicazione via posta elettronica a tutti i tesserati, nonché collaboratori e volontari. La SSD deve informare il tesserato o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, del presente modello e del nominativo e dei contatti del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, nonché fornire i moduli per formulare la segnalazione.
La SSD deve dare immediata comunicazione di ogni informazione rilevante al Responsabile contro abusi safeguarding@sportscentervr.it, violenze e discriminazioni ed al Safeguarding Office di:
- FIN: safeguarding@federnuoto.it
- FITP: ufficio.tutela@fitp.it
- CSAIN: safeguarding@csain.it
La SSD deve dare diffusione presso i propri tesserati di idonee informative finalizzate alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla consapevolezza dei tesserati in ordine a propri diritti, obblighi e tutele.
La SSD deve prevedere adeguate misure per la diffusione di o l’accesso a materiali informativi finalizzati alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi. La SSD deve prevedere un’adeguata informativa ai tesserati o eventualmente a coloro esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di manifestazioni sportive.
La SSD deve dare comunicazione ai tesserati o eventualmente a coloro esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti di ogni altra politica di safeguarding adottata dal dalla Federazione Italiana Nuoto (F.I.N.), dalla Federazione Italiana Tennis e Padel (F.I.T.P.) dall’Ente di Promozione Sportiva CSAIN.
Adottato il 23 dicembre 2024
Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione
ex art. 16 comma II^ del decreto legislativo n. 39 del 28.2.2021
ASD/SSD SPORTS CENTER VERONA S.R.L. – SOCIETÀ SPORTIVA DILETTANTISTICA
Il presente codice di condottaè redatto in ottemperanza all’articolo 16 comma II^ del decreto legislativo n. 39 del 28 febbraio 2021 e secondo le “linee guida per la predisposizione dei modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e dei codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione” pubblicate il 31.8.2023 sul sito istituzionale CSAIN (https://www.csain.it/notizie/linee-guida-e-regolamento-csain-per-le-politiche-di-safeguarding/) ed è rivolto a tutti gli operatori, quali istruttori,tecnici, dirigenti, collaboratori a qualsiasi titolo, livello e qualifica, lavoratori evolontari, i quali, avendo contati diretti con allievi e tesserati tramite la ASD/SSD, hanno assunto o assumeranno la responsabilità di contribuire:
- alla crescita ed alla formazione, sia sportiva che morale, dei giovani atleti;
- alla creazione di un ambiente sano, positivo, sicuro e stimolante per la pratica sportiva;
- a dare il buon esempio e ad essere un modello di comportamento per tutti i giovani atleti.
Per tali motivi, tutte le figure avanti elencate, previa lettura e sottoscrizione per accettazione, sono obbligatoriamente tenute a dare piena osservanza ed applicazione al presente codice di condotta; posto che ogni eventuale violazione verrà segnalata al responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni o responsabile associativo della “safeguarding policy”, il quale, previo accertamento secondo le disposizioni del modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva associativo, potrà, se ritenuta commessa, proporre l’applicazione delle sanzioni disciplinare ivi previste.
Al fine di realizzare e garantire a tutti i tesserati, inclusi minori ed adulti vulnerabili, un ambiente sicuro, inclusivo e rispettoso di ogni diversità e peculiarità,
l’ASD/SSD SPORTS CENTER VERONA S.R.L. – SOCIETÀ SPORTIVA DILETTANTISTICA si impegna ad osservare e far osservare scrupolosamente i seguenti principi ed intendimenti:
- il pieno rispetto della dignità e dell’integrità psico-fisica di tutte le persone, minori e non, coinvolte nelle attività sportive ed istituzionali, senza alcuna discriminazione, rispettando le aspirazioni, le potenzialità, le capacità e le specificità di ciascuno;
- l’insegnamento della lealtà, della probità e della correttezza nello sport e non solo, quali principi su cui uniformare la propria condotta;
- l’utilizzo, da parte di ogni componente ed associato, della massima cortesia, gentilezza, educazione e rispetto, evitando sempre l’uso del linguaggio offensivo e scurrile o contrastando i comportamenti intimidatori o prevaricatori;
- la programmazione di attività tese a promuovere un’autentica inclusione di tutti e la valorizzazione delle diversità, quale autentica risorsa, attraverso la pratica sportiva;
- l’adozione di tutte le misure utili a prevenire potenziali abusi o molestie su chiunque;
- la rimozione degli ostacoli che inibiscano il benessere di ogni atleta e del suo sviluppo psico-fisico, secondo le proprie aspirazioni, potenzialità, capacità e specificità;
- la massima partecipazione di ogni atleta alle attività sportive ed istituzionali, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva;
- la costante sensibilizzazione e la conoscenza degli operatori circa le tematiche relative all’abuso, la molestia, la violenza di genere o la discriminazione per ragioni di etnia, la religione, le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale;
- pretendere, da parte di tutti gli operatori, di tenere comportamenti improntati alla massima professionalità, evitando, nelle interazioni con tutti i tesserati, qualsiasi forma di contatto fisico inappropriato o non necessario;
- garantire la privacy di tutti i tesserati, serbando la massima riservatezza circa le informazioni personali o i dati sensibili acquisiti per l’esercizio dell’attività sportiva o istituzionale;
- informare, con tutti i mezzi di comunicazione ritenuti idonei, i tesserati o coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o cui è affidata la cura degli atleti, circa i contatti per comunicare direttamente con il responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni o responsabile della “safeguarding policy” dell’ASD/SSD, nonché, con il Safeguarding Office dello CSAIN;
- consegnare, con tutti i mezzi di comunicazione ritenuti idonei, ai tesserati o a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o a cui è affidata la cura degli atleti, copia del presente codice di condotta, nonché, del modulo organizzativo e di controllo adottato;
- realizzare programmi di formazione e di sensibilizzazione sulla “safeguarding policy”, al fine di acquisire ed impartire, sia agli operatori che ai tesserati, sempre maggiori competenze e conoscenze necessarie a prevenire e rispondere ad ogni eventuale abuso, violenza e discriminazione.
La ASD/SSD attua e garantisce la promozione e l’applicazione dei principi e dei programmi avanti esposti, attraverso la previsione di:
- un’attenta selezione degli operatori e collaboratori sportivi, finalizzata a garantire la piena idoneità ad operare nell’ambito delle attività giovanili ed in diretto contatto con i tesserati minori, compresa l’accurata verifica dei precedenti all’impiego, dei titoli e della formazione conseguita, di cui se ne conserva la relativa documentazione nel rispetto della normativa vigente;
- obblighi informativi per la diffusione delle disposizioni e dei protocolli relativi alla protezione dei minori, anche mediante corsi di formazione e corsi di aggiornamento periodici, dedicati a tutti i soggetti coinvolti nelle attività sportive e relative ai tesserati minori;
- la disciplina delle incompatibilità degli incarichi, finalizzata ad evitare il cumulo delle funzioni in capo a un unico soggetto, nonché, più in generale, a gestire eventuali conflitti di interesse;
- procedure interne che assicurino la riservatezza della documentazione o delle informazioni, contenenti dati personali e sensibili, ricevute o reperite, relative ad eventuali segnalazioni o denunce di violazione del presente codice di condotta e del modello organizzativo e di controllo adottato;
- la previsione di fattispecie di illecito disciplinare, le tutele assicurate e le sanzioni endoassociative applicabili, graduate sulla base della gravità e della natura della violazione commessa; fermi restando i provvedimenti comminabili dagli organi di giustizia dello CSAIN.
Doveri ed obblighi dei dirigenti sportivi e dei tecnici
I tecnici, gli allenatori, gli istruttori, i dirigenti sportivi, i preparatori, i volontari, i tutori, tutti gli operatori ed i collaboratori sportivi, previa presa visione e conoscenza del presente codice di condotta e del modello organizzativo e di controllo adottato, sono obbligatoriamente tenuti ad osservare le seguenti disposizioni, impegnandosi, per l’effetto, a tenere le condotte avanti descritte:
- rispettare e tutelare i diritti, la dignità ed il valore di tutti i tesserati, indipendentemente dalla loro età, razza, colore della pelle, origine etnica, nazionale o sociale, sesso, disabilità, lingua, religione, opinione politica, stato sociale, orientamento sessuale; mantenendo costantemente nei confronti di tutti un comportamento civile e non discriminatorio;
- applaudire e gratificare gli sforzi ed i sacrifici degli atleti, conferendo loro valore, attraverso la cultura dell’impegno e del divertimento, a prescindere dai risultati sul campo;
- sostenere i valori dello sport, incoraggiando e promuovendo negli atleti la passione e l’entusiasmo, nonché, il “fair play”, la disciplina, il rispetto dell’avversario, la correttezza ed il ripudio per l’uso di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive;
- non assumere comportamenti o linguaggi offensivi nei confronti degli atleti, di qualsiasi età, dei direttori di gara o chiunque prenda parte alle attività sportive e non tollerare o partecipare a comportamenti dei minori illegali, abusivi o che mettano a repentaglio la loro sicurezza psico-fisica;
- prevenire e contrastare qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione;
- astenersi dall’utilizzare impropriamente la propria posizione di fiducia di influenza nei confronti dei tesserati, specie se minori;
- favorire rapporti di rispetto e collaborazione tra tesserati, prevenendo situazioni disfunzionali, che, anche tramite manipolazione, determinino uno stato di soggezione, di pericolo o di timore;
- prevenire e contrastare fattivamente qualsiasi forma di bullismo tra i minori, fornendo ascolto ai loro bisogni e preoccupazioni;
- evitare, per quanto possibile, ogni contatto fisico non necessario con i tesserati, in particolare se minori, astenendosi, altresì, dal generare situazioni di intimità;
- adottare, in occasione di trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio o comportamenti inappropriati, da scegliere anche con il concorso di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o a cui è affidata la cura dei tesserati;
- illustrare al tesserato, anche minore, gli obiettivi educativi e formativi e le modalità con cui si intendono raggiungere, anche con il concorso di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o a cui è affidata la cura dei tesserati;
- evitare categoricamente qualsiasi comunicazione di natura intima ed inappropriata con i tesserati minore, tramite messaggistica o social network;
- interrompere immediatamente qualsiasi contatto con il tesserato minore, qualora si riscontrino situazioni di ansia, timore o disagio derivanti dalla propria condotta, rivolgendosi al responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni o responsabile della “safeguarding policy” dell’ASD/SSD;
- ricorrere alle opportune competenze professionali nell’eventuale programmazione o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo, segnalando tempestivamente eventuali sintomi di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;
- dichiarare cause di incompatibilità e conflitti d’interesse con la ASD/SSD o con i tesserati;
- privilegiare il proprio aggiornamento personale partecipando, con continuità, a programmi di formazione e di sensibilizzazione sulla “safeguarding policy”, al fine di acquisire sempre maggiori competenze e conoscenze necessarie a prevenire e rispondere ad ogni eventuale abuso, violenza e discriminazione, nonché, sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;
- evitare categoricamente la riproduzione e la diffusione di immagini o video dei tesserati minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo l’obbligatorio consenso di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o a cui è affidata la cura dei tesserati;
- segnalare tempestivamente al responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni o responsabile della “safeguarding policy” dell’ASD/SSD, qualsiasi situazione di potenziale pregiudizio per i tesserati.
Doveri ed obblighi dei tesserati
Ciascun tesserato, previa presa visione e conoscenza del presente codice di condotta e del modello organizzativo e di controllo adottato, è obbligatoriamente tenuto ad osservare le seguenti disposizioni e, per l’effetto, impegnandosi a tenere le condotte avanti descritte:
- comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello sport e non solo, tenendo costantemente una condotta improntata al massimo rispetto del prossimo;
- astenersi dall’utilizzare un linguaggio inappropriato, volgare ed allusivo, anche corporeo, in qualsiasi circostanza, anche per gioco o per scherzo;
- contribuire a creare e mantenere un ambiente sano, sicuro ed il più inclusivo possibile;
- contribuire allo svolgimento di una pratica sportiva sana, fornendo il massimo supporto educativo e formativo a tutti i tesserati;
- contribuire alla promozione dei valori ludici, relazionali e sociali dell’attività sportiva;
- creare un rapporto equilibrato con coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o a cui è affidata la cura dei tesserati;
- ricorrere ad una comunicazione efficace in grado di prevenire e scoraggiare eventuali dispute o contrasti tra tesserati;
- prevenire o dirimere eventuali condotte offensive, manipolative, minacciose o aggressive;
- fornire la massima collaborazione nell’opera di contrasto e repressione di qualsiasi abuso,violenza e discriminazione;
- segnalare tempestivamente al responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni o responsabile della “safeguarding policy” dell’ASD/SSD, qualsiasi situazione di potenziale pregiudizio per gli altri tesserati.
Doveri ed obblighi degli atleti
Ciascun atleta, previa presa visione e conoscenza del presente codice di condotta e del modello organizzativo e di controllo adottato, è obbligatoriamente tenuti ad osservare le seguenti disposizioni e, per l’effetto, impegnandosi a tenere le condotte avanti descritte:
- rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo l’assistenza ed il sostegno reciproco;
- comunicare le proprie aspirazioni ai dirigenti sportivi ed ai tecnici, valutando, con vero spirito di collaborazione, le modalità di raggiungimento degli obiettivi educativi e formativi, anche con il supporto dicoloro che esercitano la responsabilità genitoriale o a cui è affidata la sua cura, confrontandosi anche con gli altri atleti;
- comunicare ai dirigenti sportivi e dai tecnici qualsiasi ansia, timore o disagio che riguardi sé o altri atleti;
- prevenire, evitare e segnalare qualsiasi stato di soggezione, pericolo o timore a se e negli altri atleti;
- rispettare e tutelare la dignità, la salute e il benessere di tutti gli altri atleti e di chiunque sia coinvolto nelle attività sportive;
- rispettare, sempre e comunque, i dirigenti sportivi, i tecnici, gli altri atleti e chiunque sia coinvolto nelle attività sportive;
- riferire ogni infortunio o incidente sportivo ai dirigenti sportivi, ai tecnici ed a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o a cui è affidata la sua cura;
- evitare, in qualsiasi occasione, contatti fisici o situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;
- astenersi da qualsiasi diffusione di materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando la circostanza ai dirigenti sportivi, ai tecnici ed a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o a cui è affidata la sua cura, nonché al responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni o responsabile della “safeguarding policy” dell’ASD/SSD;
- segnalare tempestivamente al responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni o responsabile della “safeguarding policy” dell’ASD/SSD, qualsiasi situazione di potenziale pregiudizio per sé o per gli altri tesserati.
MODULO PER LE SEGNALAZIONI
Se hai notato qualcosa che richiede attenzione o vuoi segnalare una situazione che può compromettere la sicurezza e il benessere dei nostri membri, il modulo di segnalazione è qui per te. Compilarlo è semplice e sicuro, perché il nostro impegno inizia dall’ascolto di chi vive ogni giorno la nostra comunità.
RESPONSABILE SAFEGUARDING
Responsabile Safeguarding contro abusi, violenze e discriminazioni Dlsgs. N.36 del 28/02/2021 art. 33
Il Responsabile Safeguarding per lo SPORTS CENTER VERONA S.R.L. – SOCIETÀ SPORTIVA DILETTANTISTICA è il
Dott. Carlo Piccoli
Telefono: 349 2301105 – email: carlo.piccoli@sportscentervr.it
SPORTS CENTER VERONA: safeguarding@sportscentervr.it
FIN: safeguarding@federnuoto.it
FITP: ufficio.tutela@fitp.it
CSAIN: safeguarding@csain.it